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FdI vuole vietare la cannabis light: “Non ha effetti psicotropi, ma avvicina i giovani alla droga”

Rassegna Stampa – 05 MARZO 2023 – di Lorenzo De Cicco – Fonte:

https://www.repubblica.it/politica/2023/03/05/news/fdi_proposta_di_legge_proibire_cannabis_legale-390662153/?ref=drla-f-2

FdI vuole vietare la cannabis light: "Non ha effetti psicotropi, ma avvicina i giovani alla droga"

La proposta dei meloniani in Senato: equiparare la vendita di canapa oggi legale al “traffico illecito di sostanze stupefacenti”

Nessuno tocchi il vino, ma la cannabis leggera sì. Fratelli d’Italia, che col ministro Francesco Lollobrigida in Ue porta avanti la crociata per scongiurare le etichette sanitarie sulle bottiglie di alcolici, vuole mettere al bando la canapa legale “per uso ricreativo”. Perché “è grazie a questo nuovo business – sostengono i meloniani – che molte persone si avvicinano alla marijuana”. La proposta di legge è già stata protocollata in Senato, e sta marciando di pari passo col provvedimento allo studio del ministro della Salute Orazio Schillaci, che vieterebbe le sigarette, sia tradizionali che elettroniche, anche all’aperto. In calce al ddl anti-canapa c’è la firma di una dozzina di parlamentari: da Antonio Iannone, tesoriere del gruppo di FdI a Palazzo Madama, alla vice-capogruppo Antonella Zedda, alla senatrice Domenica Spinelli (in questo caso non vale il detto latino: nomen omen).

Nel mirino c’è la cosiddetta cannabis leggera, permessa in Italia dalla fine del 2016, governo Renzi, attraverso una legge che ha consentito la coltivazione e il commercio di prodotti con un contenuto di THC, uno dei maggiori principi attivi, entro il limite dello 0,6%. La legge del 2016, pensata per favorire la produzione di canapa, fissava alcune destinazioni d’uso – alimenti e cosmetici, semilavorati per applicazioni industriali, prodotti per la bioedilizia e così via – senza in realtà menzionare lo smercio per uso ricreativo. Che però, non essendo vietato, ha preso comunque piede, spesso con qualche stratagemma, per esempio la vendita delle infiorescenze sottoforma di deodoranti o di prodotti da collezione.

Ora il partito della premier chiede lo stop. Anche se la cannabis leggera, come ammettono gli stessi firmatari di FdI, “non ha effetti psicotropi, creati da alti livelli di THC”. Ma, si legge sempre nella proposta di legge, “il limite previsto dalle norme potrebbe produrre ugualmente effetti psicotropi, semplicemente aumentando la dose dei prodotti consumati”. Insomma, visto che un uso smodato di cannabis legale potrebbe far male, meglio vietare il prodotto tout court. Principio che per i meloniani non vale quando si parla di vino, dato che il ministro Lollobrigida, proprio per contrastare le etichette che vorrebbero imporre in Irlanda, sosteneva: l’abuso è dannoso, ma un uso moderato è positivo.

Non vale per la canapa. L’approccio, spulciando il testo, sembra ideologico. Al centro del bersaglio c’è un “nuovo fenomeno che rischia di portare a uno sdoganamento e a una banalizzazione del rischio che il consumo di cannabis porta con sé, e l’effetto può essere dirompente soprattutto sui più giovani”, scrivono i senatori di FdI. E ancora: “Stiamo assistendo a un vero e proprio primo approccio alla legalizzazione della cannabis in Italia, che riveste aspetti sociali non trascurabili e che si sta affermando soprattutto grazie a un vuoto normativo”. Ecco la soluzione, allora: “equiparare” la vendita di canapa leggera al reato di “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti”.

LA POLIZIA POLITICA APPLICA LA STRATEGIA DEL TERRORE A CANAPA MUNDI

Rassegna stampa – By Franco Casalone (Presidente Onorario Alma Star) – 25 Febbraio 2023

Lettera agli operatori del mondo della CANNABIS e del mondo Associativo per l’aiuto ai malati Cannabici ed a tutti i sostenitori e amici dell’associazione “Alma Star” e della vituperata pianta.

Ho partecipato a numerose fiere in Europa per tanti anni, e, come visitatore, a fiere e mercati un po’ ovunque… non ho mai visto, ne sentito, di controlli fatti in contemporanea da più corpi di forze dell’”ordine ”(nemmeno per l’omicidio di Aldo Moro sono arrivati tutti assieme, polizia ,carabinieri e finanza…). In qualunque fiera, per rispetto dei visitatori e del lavoro degli standisti presenti, per controlli arrivano in due, in borghese e non in divisa,  e uno controlla le scartoffie, ed eventualmente prende campioni da analizzare, e l’altro controlla l’andamento esterno allo stand.

L’aggressione (politica, voluta dall’”alto”, per ammissione degli stessi partecipanti all’azione) si è protratta per tutti e tre i giorni della fiera, con modi sempre più intimidatori.

Dal primo giorno di controlli mattutini, che però si sono protratti per diverse ore in un solo stand (con chiaro fastidio dei visitatori che non potevano avvicinarsi ed un enorme danno per la ditta coinvolta),

all’azione congiunta di sabato, dove in contemporanea hanno fatto irruzione squadre di poliziotti, carabinieri e finanzieri in divisa  (e alti funzionari in borghese). Una squadra si è precipitata verso lo stand delle associazioni congiunte dei malati (che due giorni prima avevano osato manifestare davanti ail parlamento…) e, con modi intimidatori e senza rispetto delle condizioni di invalidità di molti dei presenti hanno prelevato campioni dei gadget esposti. Altre squadre hanno cominciato lo stesso lavoro con altri standisti. In quel momento, sabato pomeriggio, la fiera era piena di visitatori sorridenti e l’umore generale era, per tutti, positivo… improvvisamente c’è stata una ventata di paura, di rabbia e di delusione verso uno Stato che invece di tutelare il lavoro ed il benessere dei suoi cittadini li soffoca e li zittisce se non accettano le bugie anacronistiche che continua a propugnarci. E la fiera si è vuotata dai visitatori in pochi minuti.

La domenica mattina, in assenza di visitatori e standisti, gli aggressori si sono presentati con cani ed hanno cominciato a rovistare nello stand delle associazioni dei malati, senza nessuno degli ultimi presente, senza un avvocato, e senza un responsabile dello stand presente! Lo stand, in quel momento, è di chi lo paga, ed è previsto un testimone responsabile in caso di controllo senza i diretti interessati, per loro tutela (qualcuno potrebbe buttare in una scatola qualcosa di illecito, o pericoloso…) Hanno sequestrato tutto con la scusa che “probabilmente uno dei campioni sfora i limiti di THC”!!! Probabilmente non vuol dire nulla!

Hanno portato in questura due ragazzi per meno di un grammo di fumo Per terra, sul pavimento del loro furgone) e li hanno imputati di spaccio (art.73)!

La fiera può essere stata un successo per la quantità di visitatori, di informazioni, per la continuazione di una battaglia per affermare la veritá riguardo alla nostra amata pianta, ma la delusione verso un sistema politico che continua a considerarci criminali, quando cerchiamo il bene per le persone e per il Pianeta, è grande. La volontà becera di una classe politica ottusa, di ignorare l’evidenza, di ignorare la Scienza (che per altri temi osannano), di ignorare i loro doveri verso i cittadini, rende sempre più difficile poter lavorare e vivere in questo Paese.

Chi ha ancora la lucidità di poter essere critico verso un’informazione che si è dimostrata menzognera, di parte per difendere interessi privati (vedi la storia del tabacco…), diventa nemico pericoloso per un sistema che difende questi interessi privati. Da zittire, spaventare ed eliminare.

Un secolo fa sono state promulgate le leggi razziali contro gli ebrei… dagli eredi esponenti di un simile modo di concepire il mondo adesso si comincia a soffocare il dissenso… a Firenze , negli stessi giorni dell’aggressione (psicologica, per carità) alla fiera, una ragazza è stata picchiata selvaggiamente dai giovani dello stesso partito che ci sta governando… anche le “camice nere” non ammettevano il dissenso!

Buona fortuna a tutti

Franco

Polizia intensifica i controlli al festival della canapa libera, gli organizzatori non ci stanno: “Chiaro segnale politico”

Rassegna Stampa – di Andrea Ossino -20 FEBBRAIO 2023 – Fonte:

https://roma.repubblica.it/cronaca/2023/02/20/news/canapa_mundi_fiera_maxi_operazione_polizia_intimidazione_senza_precedenti-388635718/

Prelevati oltre 500 campioni, una sola sanzione comminata. Analisi ancora in corso

Tre giorni di appuntamenti per scoprire i nuovi orizzonti della canapa. Tre giorni di controlli interforze su un evento giunto ormai all’VIII edizione, il Canapa Mundi. Organizzatori del festival e Radicali romani leggono “un chiaro segnale politico” dietro la particolare attenzione riservata dalle forze dell’ordine a commercianti e produttori riuniti per raccontare il mondo della canapa.

Un dato è certo: poliziotti, carabinieri e finanzieri per tre giorni hanno fatto visita allo spazio di 11 mila metri quadri che, alla Fiera di Roma, ospita 250 brand e 25 mila persone, ma le irregolarità rilevate sono state pochissime.

“Hanno prelevato oltre 500 campioni da analizzare e al momento hanno fatto una sola sanzione perché due campioni erano leggermente sopra la media, ma di una quantità irrilevante”, spiega Gennaro Maulucci, fondatore e organizzatore del festival, riferendosi alle quantità di Thc (uno dei più noti principi attivi della cannabis) che oltre una certa soglia è considerato illegale. In realtà le analisi sono ancora in corso e al momento sarebbero 5 i campioni sopra il limite consentito. Poco cambia.

“I controlli ci sono sempre stati, è un evento pubblico ed è giusto – dice il collega Luca Marino – ma questo livello di attenzione no, ci ha fatto capire che sono direttive che vengono dall’alto. È un accanimento su una fiera internazionale che va avanti dal 2015 rispettando le regole”, continua.

Anche al comitato sicurezza del Comune si sarebbe parlato dei controlli sull’evento dove si promuovono cultura, biodiversità, sostenibilità, cibo, benessere e tutto ciò che ruota intorno alla canapa anche nel settore tessile e nell’edilizia.

“Solitamente i controlli sono più discreti – spiega Maulucci – in questo caso si è trattato di una presenza invasiva che ha solo creato disagio. Si tratta di un settore in crescita dove gli operatori hanno tre giorni per farsi conoscere. Hanno fatto i controlli per tre giorni e negli orari di punta, quando c’era la massima affluenza. Nonostante ciò la fiera è andata molto bene”. L’evento è riuscito ma il clima non è dei migliori.

“Si tratta, evidentemente, di un accanimento mirato e intimidatorio senza precedenti, che danneggia le aziende italiane e dunque nuoce alla nostra economia”, denuncia Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma ricordando i numeri del settore: 3 mila aziende attive, un indotto di circa 12 mila lavoratori, con un’età media sotto i 35 anni, “che rende il settore economico della canapa uno dei più giovani”. Senza contare migliaia di negozi e il commercio via web di canapa e derivati.

“Non si può non prendere atto del cambio di clima che c’è stato nel nostro paese dopo l’insediamento del governo Meloni: un clima che, sulla base di posizioni ideologiche e istanze antiscientifiche, finisce per penalizzare maldestramente attività che meriterebbero ben altra attenzione”.

Dal primo anno Canapa Mundi ha quintuplicato lo spazio a disposizione degli espositori, quintuplicato il numero dei visitatori e decuplicato gli eventi culturali. E a quanto pare anche i controlli sono triplicati. Il concetto, per gli organizzatori, è chiaro: “Questo è un segnale politico e lo recepiamo forte”.