Dl sicurezza, il dossier: la stretta della destra in 14 nuovi reati

Rassegna Stampa: 05 Giugno 2025 di Alessandra Ziniti – La Repubblica – Fonte: https://www.repubblica.it/politica/2025/06/05/news/dl_sicurezza_manifestazioni_forze_ordine_donne_carcere_cannabis_light-424648736/?ref=RHLM-BG-P4-S1-T1-fattidelgiorno22

Foto: A Bologna attivisti di Ultima generazione bloccano la tangenziale

Ecco cosa prevede il decreto approvato ieri in via definitiva

Le norme introducono pene o le aggravano. Non si potrà protestare interrompendo i lavori di opere pubbliche o il funzionamento delle infrastrutture strategiche. Mano libera agli 007 e protezione agli agenti che commettono reati nelle loro funzioni.

Le manifestazioni – Per un picchetto si rischia l’arresto

Blocco stradale e resistenza passiva. Basterà un sit-in che interrompe la circolazione o una protesta che ferma i lavori di un’opera pubblica per rischiare il carcere. È uno tra i più contestati nuovi 14 reati introdotti dal dl sicurezza che prevede la reclusione fino a un mese per chi occupa da solo una strada o una ferrovia. E da sei mesi a due anni se commesso da più persone.

Pene fino a otto anni per chi organizza rivolte nelle carceri e anche nei Cpr per i migranti con la punibilità persino di chi si rifiuta di eseguire un ordine.

Istituito anche il reato di occupazione arbitratia di immobile con procedura d’urgenza per lo sgombero.

Le forze dell’ordine – Scudo per chi compie atti illegali

Il dl incide in modo sostanziale anche sull’operato delle forze dell’ordine. Mani libere per gli 007 e le tanto attese tutele legali per gli esponenti delle forze dell’ordine indagati per ipotesi di reato commessi durante il servizio che adesso vedranno coperte le spese legali fino a 10.000 euro. Gli agenti potranno anche portare armi senza licenza fuori servizio.

Molto contestata la norma che prevede la non punibilità per agenti dei servizi segreti per una eventuale loro «partecipazione, direzione o organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico».

Le donne – In galera anche incinte o con figli

Le detenute incinte o con figli di età fino a tre anni d’ora in poi potranno finire in carcere, anche se comunque negli Icam, gli istituti a custodia attenuata. Finora la legge prevedeva per loro l’obbligo di rinvio di esecuzione della pena o il loro invio ai domiciliari, adesso il decreto sicurezza azzera questo obbligo e riserva ai giudici la valutazione dei singoli casi. Norma che ovviamente comporta che, nel caso in cui il giudice dovesse decidere per la detenzione, ad esempio per donne che hanno precedenti specifici o sono recidive, anche i bambini sotto i tre anni finirebbero in stato di reclusione negli Icam.

Gli stupefacenti – Stop alla vendita di cannabis light

La cannabis light seppure a basso contenuto di principio attivo viene equiparata a una droga. La nuova norma ferma la coltivazione e la vendita delle infiorescenze, con contenuto di Thc, per usi diversi da quelli industriali consentiti. Dunque il commercio o la cessione di infiorescenze viene punito con le norme del testo unico sulle sostanze stupefacenti. Chi vende prodotti a base di cannabis light d’ora in poi rischia una condanna fino a sei anni di carcere.

La norma mette fuori gioco un comparto che, tra negozi di prodotti a base di infiorescenze, e coltivatori, ora obbligati a ritirare i loro prodotti, dà lavoro in Italia a più di 11.000 persone.

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Lo Stato e chi ha fatto il Decreto deve Vergognarsi per norme che mettono al bando non 11000 persone ma 20000 attività che producono o hanno pagato la Merce con l’impiego di almeno 30000 addetti. Tutti soldi che entrano nelle tasche dello stato con le tasse delle aziende che avevano l’autorizzazione da parte dallo Stato con la Legge 242/2016 per trattare e vendere la Cannabis Light con THC inferiore allo 0,5. Con il decreto sicurezza in un solo giorno si passa da COMMERCIANTI/ PRODUTTORI AGRICOLI a SPACCIATORI. Ora qualcuno dovrebbe spiegare agli imprenditori come si faccia a dare tempo zero e nessuna norma per smaltire il prodotto che ora non può più essere venduto. Prodotto che non può essere spostato trasportato e tantomeno esposto nei negozi. Nessuno spiega come un prodotto che sta in un negozio con tanto di fattura possa sparire dagli scaffali e probabilmente in caso di controllo si troverà nel retro come sostanza stupefacente. Quindi i rischi sono solo per chi onestamente esercita un lavoro del tutto legale ma si deve confrontare con parlamentari e ministri incapaci che prima fanno le norme e poi verificano se fanno danni. Questa è una vera e propria truffa nei confronti di chi paga le tasse e rispetta le leggi. Se investo in un’attività legale come è possibile che dopo che pago merce, l’IVA e le tasse “lo Stato” non mi rimborsa per aver lui cambiato idea sulla commercializzazione di un prodotto? Al minimo devi ricomprare tutta la merce e rimborsare le tasse e gli investimenti fatti negli anni di lavoro per quel tipo di attività. Tutto ha un prezzo, paga tu Stato che ti rimangi la parola data agli imprenditori, in modo che nessuno ci rimetta e soprattutto ora trova 30000 posti di lavoro a tutti quelli che oggi si ritrovano a piedi grazie a norme che contrastano con le norme Europee. Infatti permetti alle aziende europee che facciano concorrenza sleale nei confronti delle attività italiane che non possono vendere. Ma dall’Europa la Cannabis Light arriva tranquillamente e i nostri cari burocrati non possono farci nulla. Ora mi chiedo, è vero che molti politici volevano chiudere i negozi di Cannabis … ma non è che hanno deciso che vengano trasformati in Postriboli per le Escort? Quelle per cui hanno previsto il codice ATECO, ma forse la prostituzione è ancora illegale in Italia? Tranquilli i nostri ministri ci avranno già pensato, magari si faranno fare uno sconto ministero, magari con un bell’abbonamento!!!  Ma mi raccomando ….PRIMA GLI ITALIANI ….

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